I benefici di una buona nanna: il sonno nei bambini

Dormire bene è importante per tutti, indipendentemente dall’età. Riposare correttamente durante la notte ci permette di ricaricare le energie per affrontare nel modo giusto la giornata successiva. Questo “caricamento” avviene attraverso il passaggio tra due stadi notturni: il sonno REM e il sonno non-REM. La fase REM è caratterizzata da un rilassamento generale dei muscoli e da rapidi movimenti oculari, accompagnati da sogni intensi e spesso collegati con la nostra vita quotidiana. Nella fase non-REM, invece, i sogni sono più brevi e vengono ricordati meno frequentemente. Un corretto sonno e la preservazione dei relativi stadi è di grande importanza per molte funzioni biologiche, tra cui il consolidamento della memoria e il rinforzo delle nostre capacità cognitive. Proprio per questo, un buon sonno notturno è importante anche per i bambini, in particolar modo durante la fase di crescita.

Il sonno nei bambini 

Il sonno costituisce un elemento essenziale per la crescita e lo sviluppo psico-fisico dei bambini: infatti, è proprio mentre si dorme che viene secreta la somatotropina, l’ormone responsabile della crescita

Il fabbisogno di sonno nel periodo infantile varia a seconda dell’età. La popolazione infantile è pertanto suddivisa in quattro fasce di età, a ognuna delle quali sono state assegnate le ore necessarie per un riposo di qualità. Per i bambini dagli 0 ai 2 anni è consigliato un sonno di almeno undici ore, fino a un massimo di quattordici (considerando anche i pisolini diurni); i bambini dai 3 ai 5 anni dovrebbero, invece, dormire tra le dieci e le tredici ore ogni giorno. Fino ai 12 anni è opportuno dormire tra le nove e le dodici ore, mentre per gli adolescenti dai 13 ai 18 anni il tempo di sonno si riduce a otto-dieci ore

L’insonnia pediatrica 

Spesso si crede che l’insonnia colpisca solo gli adulti. In realtà, anche i bambini ne soffrono e, spesso, questa situazione mette in difficoltà i genitori, che fanno fatica a gestire il problema. 

Le statistiche mondiali e nazionali rivelano che il 27% dei bambini in età scolare e il 45% degli adolescenti non dormono una sufficiente quantità di ore per la loro età. Le motivazioni possono essere diverse, ma, nella maggior parte dei casi, sono collegate a uno stile di vita poco salutare fin dall’infanzia, a un’alimentazione poco equilibrata, a un’eccessiva esposizione alle tecnologie (tv, smartphone, computer, ecc…), soprattutto nelle ore serali e a una mancanza di attività fisica

In generale, si può dire che esistono principalmente tre fenotipi di insonnia pediatrica:

  • Insonnia da "associazione", nella quale il bambino associa il momento dell’addormentamento con oggetti o attività (ciuccio, peluche, la presenza di un genitore, andare in macchina)
  • Insonnia da “mancanza del limite” con ritardata insorgenza del sonno, causata da una mancanza di limiti/regole sufficienti da parte dei genitori. In questo caso, il bambino cerca di ritardare il più possibile il momento di andare a dormire 
  • Insonnia mista, che presenta caratteristiche delle due tipologie sopra citate allo stesso tempo

L’insonnia può poi essere secondaria ad altre condizioni, come per esempio:

  • Insonnia con risveglio precoce al mattino, spesso manifestata nei bambini che soffrono di ansia da separazione e insicurezze
  • Insonnia legata all’irrequietezza motoria, spesso associata a carenze di ferro e dolori tipici del periodo di crescita 

Conseguenze dell’insonnia

La mancanza di sonno ha conseguenze significative per il benessere psico-fisico dell’organismo, che vanno dall’astenia (sensazione di stanchezza durante il giorno), alla difficoltà di concentrazione, aumento degli stati depressivi e irritabilità. A questi problemi possono aggiungersene altri, come l’ipertensione o i disturbi cardiovascolari e un maggiore rischio di sviluppare il diabete, in quanto un sonno inefficace ha influenze sul metabolismo e sui livelli di insulina. Inoltre, è stato dimostrato che l’insonnia incide negativamente sui processi di pensiero e sulle capacità di memoria, dal momento che è proprio mentre dormiamo che si rafforzano le connessioni nervose, coinvolte nella stabilizzazione e consolidamento dei ricordi.  

Nei bambini e nei ragazzi, tutto questo si può manifestare in un calo del rendimento scolastico, nell’iperattività diurna e nella difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione

Come risolvere l’insonnia 

Innanzitutto è bene ricordare che, quando il disturbo diventa persistente nel tempo e comporta gravi disturbi per il bambino, è opportuno rivolgersi a uno specialista di Medicina del Sonno

Esistono però alcune pratiche, chiamate regole di Igiene del Sonno, importanti da seguire per favorire un sonno di qualità. Alcune di queste consistono nell’evitare sonnellini troppo prolungati durante il giorno, creare una routine serale ben strutturata (con orari stabiliti per la cena e la messa a letto), rendere l’ambiente tranquillo per aiutare il rilassamento del bambino ed evitare l’uso di videogiochi prima di andare a dormire

Conclusione 

Da queste considerazioni, risulta essere molto importante preservare e “curare” il sonno dei bambini, per proteggere e aiutare la loro crescita e lo sviluppo delle loro capacità fisiche e cognitive. È, inoltre, raccomandato rivolgersi a uno specialista quando la situazione diventa troppo complicata da essere gestita autonomamente.

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Fonti

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